Sabato 2 ottobre alle ore 19,30 presso la Fondazione Sassi incontro con Cosimo Forina, autore de: “Il caso Grottelline. Cronaca di un giornalista in provincia”
Doppio appuntamento sabato 2 e domenica 3 Ottobre con la chiusura della XXVII edizione del Premio Energheia 2021.
Il sabato 2 ottobre sarà presentato il libro di Cosimo Forina: “Il caso Grottelline. Cronaca di un giornalista in provincia” nella Sala Conferenze della Fondazione Sassi, con inizio alle ore 19.30.
La domenica 3 ottobre, è prevista una passeggiata sui luoghi della vicenda, la Murgia con i suoi insediamenti neolitici e la chiesa dei Templari. L’appuntamento è fissato per le ore 9.00 presso la Stazione di Villa Longo.
Per motivi organizzativi, coloro che intendono partecipare all’escursione possono prenotarsi chiamando il numero 3471286099.
Il caso Grottelline. Cronaca di un giornalista in provincia
Grotteline è una località che ricade nel territorio di Spinazzola, un paese poco più di seimila abitanti della provincia di Barletta – Andria – Trani, a pochi chilometri dal confine con la Basilicata. Si tratta di un luogo segnato da una storia millenaria molto simile alla nostra, Lame che solcano il territorio e declinano dall’altopiano delle Murge verso la fossa Bradanica. Decine di complessi rupestri testimoniano la presenza dell’uomo dal Neolitico all’Età del Bronzo, dai Peuceti all’Impero Romano, per tutto il Medioevo con la forte presenza dei Templari.
Il sito Grottelline racchiude tutte queste cose. In un paese normale Grottelline sarebbe un sito sottoposto a tutela e invece no.
“Il caso Grottelline. Cronaca di un giornalista in provincia” il libro di Cosimo Forina è la cronaca di un assedio, della Puglia peggiore. Una vicenda che inizia negli anni Novanta quanto la regione Puglia inserisce il sito di Grotteline, con le sue cave di tufo, nel piano regionale dei rifiuti quale luogo destinato a discariche al servizio dell’intero comprensorio.
Aggressioni, isolamento, attacchi nei confronti di chi aveva scelto di prendere posizione e raccontare. Il libro racconta anche di una comunità priva di reazione, nel silenzio della politica che si fa accondiscendenza ai continui assalti del territorio.
Un viaggio a ritroso nel tempo per ripercorrere avvenimenti. L’inchiesta mette in luce il business miliardario dei rifiuti, la connivenza politico-imprenditoriale che spesso fa scempio di luoghi di interesse paesaggistico, archeologico, naturalistico e ambientale.
I fatti narrati sono stati ricostruiti attraverso documenti amministrativi, articoli di cronaca, interrogazioni parlamentari, intercettazioni della Dda, atti della Commissione parlamentare antimafia e sul ciclo dei rifiuti.
Si rendono noti i nomi di chi in questi anni ha tentato di svendere il territorio favorendo le aspettative delle lobby, pronte a realizzare anche a Spinazzola più discariche, e di chi invece si è schierato realmente per la sua difesa (non molti in verità, ma fortemente determinati).
Il libro racconta un pezzo di storia della nostra realtà locale che finisce inevitabilmente per attraversare la complessità di alcuni problemi e vicende che investono il nostro Paese. I temi di fondo sono sempre gli stessi, hanno a che fare con l’idea di democrazia, partecipazione, istituzioni e società civile, questioni ambientali e tutela dei beni culturali, di legalità e illegalità.
Trent’anni, sono gli anni che intercorrono fra l’individuazione del sito come discarica (1990) e il 27 giugno del 2020 quando il Tar del Lazio pone definitivamente la parola “fine” all’annosa vicenda accogliendo il ricorso contro la realizzazione della discarica in località Grottelline.
Trent’anni di vita di un uomo, Cosimo Forina, giornalista precario della Gazzetta del Mezzogiorno, che intreccia altre vite, altri uomini e donne. Trent’anni di vita intorno ad un luogo affascinante e per taluni versi misterioso, luogo di deposito della memoria che ha rischiato di essere cancellato come deposito della monnezza ad una manciata di chilometri fra Spinazzola e Poggiorsini, al confine con la Basilicata.
La sentenza del Tar del Lazio del 2020 conferma quanto denunciato, in oltre 700 articoli di cronaca scritti da Cosimo Forina, dalle osservazioni presentate dalla Lipu e da Legambiente, dall’Associazione Intercomunale Lucania e dai tanti professionisti (geologi architetti ed ingegneri), sulla inidoneità del sito e sulla illegittimità della deroga paesaggistica rilasciata dalla regione Puglia.
La sentenza del Tar risponde anche alla denuncia degli agricoltori dei campi limitrofi che portò al primo sequestro del sito da parte della procura di Trani. La stessa documentazione che nel 2007 è servita al Comune di Poggiorsini per il suo ricorso al Tar del Lazio in cui è subentrato nel 2014 con motivi aggiuntivi il Comune di Spinazzola. Tredici anni di attesa dal primo ricorso per vedere smentiti i professionisti delle “carte a posto” e il loro tentativo di insediare nello stesso luogo oltre all’immondezzaio più impianti per il trattamento dei rifiuti.
Ad essere sconfessati nei loro atti non solo alcune amministrazioni di centrosinistra come del centrodestra, che si sono defilate in passato dalla resistenza, ma anche gli uffici regionali e i governatori pugliesi che si sono succeduti da Raffaele Fitto a Michele Emiliano.
Vi chiederete cosa ha spinto Cosimo Forina a resistere così a lungo, molti avrebbero desistito, la risposta è riportata in una pagina del libro che qui riportiamo in estrema sintesi:
“Odio gli indifferenti. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria … l’indifferenza è il peso morto della storia… Se avessi fatto anch’io il mio dovere… sarebbe successo ciò che è successo? Odio gli indifferenti anche per questo..” . A. Gramsci, Gli indifferenti (La città futura, 1917)