Una cultura piena di profumo e di fragranze
_di Arnoldo Mosca Mondadori_
Presidente Giuria XVIII edizione Premio Energheia 2012
Assomiglia ai fiori che vivono sospesi sulle gravine, lontano dal mondo, difficili da vedere se non si fa attenzione ai crepacci tra le rocce. E se da una parte e’ sospeso dall’altra cammina, come se fosse chiamato da forze naturali verso migrazioni ignote. Questo suo stato di sospensione e di moto misterioso sono due aspetti del suo carattere, che subito ti fa stare bene, ti accoglie.
Così quando Gian Marco Elia, presidente di Amani, mi presentò Felice, capii subito di avere di fronte un amico. Un amico per me è una persona con cui puoi parlare di sogni, puoi allungare lo sguardo senza timore. E quando iniziammo a parlare mi e’ sembrato di intuire subito il sogno di Felice: fare cultura riempiendola di umanità. Siamo abituati alla cultura degli “eventi”, dei budget, degli sponsor…
Invece Felice porta con sè una cultura piena di profumo e di fragranze. Per questo se ne accorgono i giovani, che partecipano al Premio Energheia da tutto il mondo. La sera della premiazione Felice era scomparso: non c’era al tavolo di chi presentava, nè tra i presenti nelle prime file. Lo intravedevo, ogni tanto, gettare uno sguardo verso la giuria, un improvviso sorriso di felicità da lontano. E poi subito scompariva. Sono convinto che la sua regia silenziosa sia l’anima di questo premio, che lascia a tutti coloro che vi partecipano, un alone che dura nel tempo. Come nel libro di Giono “L’uomo che piantava gli alberi”, ogni anno Felice insieme ai suoi collaboratori più che organizzare un premio pianta un albero nell’anima di tanti giovani. Una cultura silenziosa, una foresta segreta di speranza