Modello del terrorismo secondo la dinamica dei sistemi.
_di Roberto Vacca
Ho provato a costruire un modello dinamico del terrorismo in una data società secondo linee simili a quelle proposte da J.W. Forrester con i suoi modelli industriali, urbani e mondiali computerizzati.
Il diagramma a blocchi del modello è rappresentato nella pagina finale. I simboli rettangolari indicano le variabili di livello (cumulative o integrali). I simboli, le cui linee si intersecano in corrispondenza delle linee di flusso, rappresentano tassi di variabilità che incidono sull’aumento o sulla diminuzione delle variabili di livello. A loro volta, i tassi vengono influenzati da altre variabili di livello, eventualmente attraverso funzioni moltiplicatrici intermedie.
La popolazione generale è una variabile fondamentale ed è esogena, perché i suoi valori futuri non sono influenzati dal terrorismo, ma sono considerati dati sulla base di altre considerazioni e previsioni.
Una parte della popolazione generale, definita dal tasso di motivazione verso una militanza terrorista potenziale, viene trasferita nel corso di ciascun intervallo di tempo a formare una popolazione di terroristi potenziali. Queste persone appoggiano un’organizzazione rivoluzionaria militante, ma non sono impegnate in attività terroristica vera e propria. Il tasso di trasferimento “motivazione alla militanza” è funzione della deprivazione relativa, della gravità delle pene inflitte per attività rivoluzionarie, del numero di militanti carcerati (poiché la loro esistenza può spingere alcuni alla militanza e può frenare altri che temono la prigione), dei precedenti successi di azioni terroristiche e del numero dei falsi allarmi (che dipende dagli sforzi di individuazione della polizia). Infatti, se gli sforzi di individuazione sono più intensi, più spesso cittadini non implicati saranno controllati e disturbati ingiustamente. L’aumento dei falsi allarmi produce azioni repressive che generano risentimenti e inducono i terroristi potenziali a ritenere che l’individuazione e l’arresto siano improbabili.
Alcuni potenziali terroristi militanti rientreranno nella popolazione generale, in conseguenza di programmi governativi di demotivazione basati su propaganda e impatto culturale o sulla repressione.
Un’ altra porzione della popolazione di terroristi potenziali passerà a quella dei terroristi attivi, con un tasso chiamato “motivazione e opportunità degli atti terroristici”. Questo tasso è influenzato dagli stessi fattori – livelli e moltiplicatori del tasso di trasferimento dalla popolazione generale a quella dei terroristi potenziali. Le funzioni, però, saranno di tipo diverso.
Alcuni terroristi attivi, a loro volta, torneranno alla popolazione di terroristi potenziali con un tasso di demotivazione, che cresce con la repressione e la demotivazione e cala se crescono i successi terroristici. Parti delle popolazioni di terroristi potenziali e attivi passano a formare una popolazione di carcerati a tassi che dipendono dai livelli degli sforzi di individuazione e delle contromisure. Il livello degli sforzi di individuazione ha influenza negativa anche sul tasso di trasferimento dalla popolazione di terroristi potenziali a quella dei terroristi attivi.
La popolazione di terroristi attivi produce atti terroristici con un tasso che cala al crescere dell’intensità e dell’efficienza delle contromisure di polizia. Il numero di atti terroristici di successo, con i danni (numero di morti, beni distrutti, ricatti) che producono, dovrebbe essere il risultato più significativo del funzionamento del modello. Tale numero modifica il tasso di trasferimento dalla popolazione generale a quella dei terroristi potenziali e da questa a quella dei terroristi attivi.
La popolazione dei carcerati diminuisce in funzione di tre tassi diversi. Il primo è il tasso a cui i terroristi in carcere sono liberati mediante altre azioni terroristiche e rientrano fra i terroristi potenziali. Il secondo è il tasso di rilascio dal carcere alla fine della pena detentiva (più lunga se la politica del governo è più severa), per cui i carcerati rientrano nella popolazione generale. Il terzo tasso è quello dei carcerati che vengono giustiziati. Questo ha effetto, ovviamente, se la pena di morte viene introdotta o ri-introdotta.
I programmi di demotivazione (o gli sforzi per alleviare la deprivazione relativa), gli interventi di individuazione, le contromisure, i livelli di punizione e di deterrenza sono tutte variabili esogene che possono essere assegnate dall’operatore quando usa il modello su computer.
Ogni gruppo di diagrammi delle variazioni future delle variabili esogene definite per il modello e delle leggi di interdipendenza fra tutte le variabili rappresenta uno scenario, o modello deterministico del processo. Naturalmente è difficile trovare valori effettivi delle quantità che appaiono nel diagramma, poiché sia le azioni dei terroristi, sia quelle della polizia sono segrete. Supponendo di avere dati a sufficienza, il modello verrebbe usato:
- costruendo molti scenari deterministici alternativi e introducendoli nei programmi del computer
- eseguendo un’ analisi di sensitività per determinare l’adeguatezza del modello, cioè per decidere se ci sono variabili per cui l’incertezza è cruciale, nel senso che variazioni minime nei valori della variabile producono cambiamenti enormi dei risultati finali
- determinando se alcune delle popolazioni considerate si sviluppano o declinano secondo equazioni logistiche (vedi Capitolo 6), nel qual caso le variabili corrispondenti si possono assumere come esogene (note) e si analizza la interdipendenza fra gli altri livelli e tassi.
I dati disponibili possono essere così scarsi e poco affidabili che il modello, una volta costruito, non si può usare a fini di previsione, né per scegliere strategie. Anche in questo caso, può convenire ricorrere a modelli dinamici, poiché impongono di quantificare i dati, mentre il loro formalismo può aiutare a individuare promettenti direzioni di ricerca.