VENERDÌ 9 Settembre. Incontro con la scrittrice Jennifer Guerra e a seguire “La crudel fortuna” di Isabella Morra con il regista Roberto Riviello
La serata del Venerdì 9 settembre si caratterizza per una serie di incontri con autori, registi e presentazioni di testi letterari.
Alle 19.00 la presentazione del catalogo curato dal critico d’arte Andrea Iezzi: “La Cultura è Capitale” e promosso dall’Ambasciata di Spagna in Italia e dalla Fondazione con il Sud.
Alla sua presentazione saranno presenti Annamaria Mauro, Direttore del Museo Nazionale “D. Ridola”; Carlos Tercero, Attaché Culturale Ambasciata di Spagna; Fabrizio Minnella, Fondazione con il Sud; Eustachio Antezza, Associazione Energheia.
L’iniziativa intende ripercorrere le vicende che portarono alla realizzazione della Mostra, promossa dall’Ambasciata di Spagna in Italia, nella città di Matera nel 2019, durante la sua nomina a Capitale Europea, intervistando i diversi artisti spagnoli coinvolti nel progetto.
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Alle ore 20.00 si continuerà con la presentazione dell’ultima fatica letteraria della giornalista e scrittrice Jennifer Guerra: “Il capitale amoroso. Manifesto per un eros politico e rivoluzionario”, che ne discuterà con la giovanissima Enrica De Santis.
“Di fronte alle brutture del mondo, c’è chi si rifugia nel sesso, chi nella solitudine, chi nell’amicizia. C’è chi preferisce non prendersi alcun rischio a seguire semplicemente le convenzioni. Ma c’è anche chi fa una scelta radicale: mettere l’amore al centro della propria vita e riverberarlo sulle comunità”.
Mentre il nostro immaginario è infarcito di amore – una versione romantica e fasulla, veicolata da romanzi, film e pubblicità -, la nostra società si comporta come un amante dal cuore spezzato: è cinica e sprezzante nei confronti dell’amore, considerato un sentimento stupido, inutile o noioso, una fantasia per adolescenti, un ripiego per chi non sa stare solo, un lusso per pochi. Questa contro-narrazione è il frutto pericoloso dell’individualismo capitalista, un sistema che mentre stigmatizza la solitudine e colpevolizza chi la vive come indegno d’amore, ci vuole sempre più soli, divisi e in competizione fra noi. Concentrati su noi stessi, ci vediamo rubare il tempo che potremmo usare per coltivare le relazioni con gli altri, amore compreso. Ma il rimedio a questa crisi dell’amore esiste. Nell’epoca in cui le relazioni si basano sullo scambio, sull’utilità, sulla convenienza, sulla compatibilità, lasciare spazio invece a un amore incondizionato e libero, capace di passare dal singolo alla comunità, può essere una delle azioni più antisistema, rivoluzionarie e coraggiose che possiamo fare per cambiare la nostra società: un vero atto di resistenza in questi tempi sempre più divisi.
Jennifer Guerra è nata nel 1995 in provincia di Brescia. Attualmente vive in provincia di Treviso. Ha conseguito la laurea triennale in Lettere e la magistrale in Editoria, Comunicazione e Moda alla Statale di Milano. Giornalista professionista, i suoi scritti sono apparsi su La Stampa, Forbes e The Vision, dove ha lavorato come redattrice. Per questa testata ha curato anche il podcast a tema femminista AntiCorpi. Si interessa di tematiche di genere, femminismi e diritti LGBTQ+. Per Edizioni Tlon ha scritto Il corpo elettrico. Il desiderio nel femminismo che verrà(2020)). È una grande appassionata di Ernest Hemingway.
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La serata si concluderà con il regista e autore dell’opera “La Crudel fortuna di Isabella Morra da Valsinni” dramma scritto e diretto dal regista lucano Roberto Riviello che dialogherà con Maria Teresa Imbriani, Docente di Letteratura Italiana, Università degli Studi di Basilicata. L’opera teatrale che verrà presentata è stata registrata dalla Compagnia dell’Orsa al Teatro Excelsior di Reggello nel 2008, con le musiche originali di Massimo Cardelli, la Scenografia e le luci di Igor Biddau e vede come attrice protagonista Irene Paoletti.
Isabella Morra (1520-1546) nacque e visse a Favale (odierna Valsinni, in provincia di Matera), nel castello del padre, il barone Giovan Michele Morra. La sua opera poetica pervenutaci, consistente in dieci sonetti e tre canzoni, venne pubblicata dopo la sua morte prima a Venezia e poi a Lucca. Ma fu il filosofo e storico Benedetto Croce che la fece entrare a pieno titolo nella storia letteraria italiana, pubblicando il suo Canzoniere nel 1929 e facendolo precedere da un saggio critico e dalla biografia della poetessa.
Il dramma teatrale racconta l’ultimo periodo della vita di Isabella che, dopo la partenza del padre per la Francia, si ritrova in una condizione di estrema solitudine all’interno del castello e del borgo di Favale. Ad accrescere la sua sofferenza, è il comportamento dei fratelli che non condividono il suo amore per gli studi e la letteratura, né accettano il suo spirito indipendente e la sua intelligenza.
La vicenda degenera in tragedia quando Isabella fa la conoscenza di Diego Sandoval de Castro, nobile spagnolo, castellano di Cosenza e poeta egli stesso. Tra i due nasce presto un’amicizia fondata sulla comune passione per la poesia, ma i fratelli Morra, che detestano gli spagnoli in seguito alla guerra che li ha visti vincitori nel Regno di Napoli ed ha causato l’esilio del padre Giovan Michele, non tollerano che tra Isabella e don Diego ci sia neppure un rapporto espistolare. Accecati dalla gelosia nei confronti della sorella, i fratelli uccidono il suo maestro, accusandolo di portare nel castello le lettere dello spagnolo, poi Diego Sandoval e infine Isabella stessa.
Alcuni versi di Isabella Morra sono stati musicati e vengono cantati dall’attrice protagonista, Irene Paoletti. Le musiche sono eseguite dal vivo. Ad arricchire la scenografia, che rappresenta il salone del castello, vengono proiettati sullo schermo dei brevi filmati per sottolineare i momenti di maggiore intensità drammatica.
Riviello Roberto, regista di origini lucane, vive e lavora in Toscana. E’ autore di cortometraggi, testi teatrali e di un film, “Il più lungo giorno”, sulla vita del poeta Dino Campana. Insegna “Tecnica della sceneggiatura” alla Scuola di cinema Immagina di Firenze. Ha recentemente scritto una sceneggiatura su Isabella Morra, dalla quale spera di poter trarre presto un film.