Vita tra le nuvole.
di Gianluigi Trevisi_
Presidente Giuria Nuvole di Energheia_2011_
Ho rubato il titolo ad una striscia presente questo anno in concorso perché il fumetto, lasciando da parte il comodo gioco di parole,conserva quasi intatta quella forza che da sempre ha la capacità di sradicarti dal quotidiano,quel tran-tran balbuziente che ci viene offerto come destino ineluttabile. Il fumetto nonostante le sue fattezze visionarie ed oniriche riesce comunque ad essere specchio della realtà divenendone a volte persino interpretazione più autentica.
Nelle “storie disegnate” qui proposte, infatti, è ricorrente una certa atmosfera da incubo, le visioni sono velate di un pessimismo, all’apparenza rassegnato. L’incertezza dei nostri tempi urla nei sogni e nelle matite: i temi e le storie, ma anche le linee sono molto oscure,…. Molti dei racconti che ci hanno fatto erano favole, il risveglio si sta dimostrando tremendo. I paesaggi scheletrici di questi fumetti sono il naturale set degli angoli bui di queste anime con poco futuro.
Il fumetto come l’arte in generale, ha già da tempo esposto il cartello “strada interrotta” e racconta sempre più di un inquietudine planetaria. Un senso di precarietà devastante che sembra annunciare il definitivo fallimento. L’ipertecnologismo di Avatar, in fin dei conti, tra colori e dimensioni inebrianti ha disegnato, raccontandolo a 6/700 milioni di persone, l’insuccesso di questo modello di uomo.
Dobbiamo quanto prima ridisegnare un nuovo modello d’umanità, dove vi sia posto per tutto ciò che è vivente e il verbo disegnare non è casuale. Si tratta di attingere all’inesistente, al non visto, come fu per il Picasso cubista o per i Surrealisti che sbatterono il sogno nella realtà. Il fumetto, come tutte le arti, ha questo impegno gravoso di mostrarci ciò che non si vede, di convincerci in definitiva che, anche se non sappiamo come sarà, un altro mondo è possibile.