Premio Energheia Cinema 2020. Vituperio, Luigi Di Domenico_Giffoni(SA)
Premio Energheia Cinema 2020
Miglior soggetto per la realizzazione di un cortometraggio
Quando si è amici una volta lo si è per sempre…
Alessandro Lettieri, prossimo alla pubblicazione del suo primo romanzo con una casa editrice leader del settore, è solo per casa e attende la solita visita notturna. Suo cugino Giulio si presenta al suo appartamento con un gruppo di amici, tra questi c’è Anna, una ragazza di circa 23 anni molto presa da Alessandro che ricambia il sentimento. Dopo
aver cenato con del cibo portato dagli ospiti e qualche sguardo tra Anna e Alessandro, Giulio trova un modo per appartarsi e parlare solo con lui su circa il cambiamento che ha avuto negli ultimi anni che lo hanno portato ad isolarsi.
Prova ad aprire il discorso sui suoi turbamenti ma Alessandro si agita e lo manda via di casa insieme a tutti gli ospiti, Anna compresa. Rimasto solo si accorge di Marco, il suo ex migliore amico. Alessandro prova a mandarlo via fino a quando non gli si presentano Veronica, la ragazza che ha sempre amato e un gruppo di amici che hanno organizzato un festino nel suo salotto. Dopo qualche giro di beer pong e qualche bacio appassionato con Veronica, la festa viene interrotta dalle urla di bambini provenienti da una delle stanze infondo al corridoio. Alessandro si accorge che sono
spariti tutti, compresa Veronica, tranne Marco che lo invita a raggiungere la stanza.
Dopo qualche momento di esitazione va nella stanza dove provengono le voci e vede un gruppo di bambini di circa 10 anni. Con fare infantile, Alessandro chiede di poter giocare anche lui con loro ma lo lasciano da solo.
Marco, bambino, gli si avvicina e si presenta. All’improvviso, Alessandro si trova di nuovo solo con Marco, non più bambino, che lo accompagna in un’altra stanza da dove provengono urla e piatti lanciati fuori contro il muro.
I suoi genitori, entrambi di circa 50 anni, discutono sul loro matrimonio, il padre di Alessandro vuole il divorzio ma quando si accorge della presenza del figlio se la prende con lui; gli vomita addosso tutto il suo dissenso su circa la sua volontà di diventare uno scrittore, del rapporto con Veronica, ritenuta una poco di buono, e di Marco che lo reputa solo uno che se ne vuole approfittare.
Il dibattitto si accende e il padre di Alessandro inizia a provocarlo e a picchiarlo, il giovane scrittore subisce inerme. Cessati i colpi, i suoi genitori non sono più presenti nella stanza e Alessandro, stordito e sanguinante, si ritrova davanti gli editori che gli propongono il contratto per la pubblicazione del suo romanzo e lo firma.
Ancora una volta, si ritrova solo con Marco che lo consola sul triste evento dei genitori e di come si sono aiutati a vicenda in quel periodo.
All’improvviso, dei gemiti e dei bisbigli provengono dalla stanza a fianco. Marco tenta di dirgli qualcosa ma poi scompare. Alessandro si avvia verso la stanza, ma questa volta da solo. Varcata la soglia, scopre il tradimento
di Veronica con Marco che tenta di spiegarsi goffamente. Senza profetizzare una parola, Alessandro corre in salotto. Ormai stanco di rivivere tutto questo ogni notte, Alessandro chiede il motivo di tutto ciò. Marco gli si avvicina e gli risponde che se vuole lasciarsi tutto alle spalle deve affrontare la questione una volta per tutte. Rimasto solo, Alessandro, dopo momenti di riflessione, telefona Marco.
L’ultima telefonata risale a diversi anni fa.
Sono circa le tre di notte e dopo vari squilli, Marco risponde. Sorpreso per la telefonata, tenta in ogni modo di spiegare che in questi anni ha provato a mettersi in contatto con lui e che vorrebbe risolvere la vicenda. Dopo un
lungo silenzio, Alessandro gli dice che “quando si è amici una volta, lo si è per sempre”.
Marco prova ad organizzare un incontro ma Alessandro chiude la chiamata.
Solo per strada, passeggia senza un vero obiettivo fino a quando non si ferma a guardare il portone di un palazzo. Suona al citofono nonostante siano le prime ore del mattino.
Risponde Anna e le chiede se le va di fare due passi con lui. Spiazzata e allo stesso tempo contenta, accetta e lo raggiunge. Dopo un lungo silenzio di imbarazzo e di sguardi complici, si salutano con un tenero “ciao”.